Cambiare l’acqua ai fiori, Valérie Perrin

Mi tengo dritta, è una mia peculiarità. Non mi sono mai piegata, neanche nei periodi di maggior dolore. Spesso mi chiedono se abbia fatto danza classica. Rispondo di no, che è stata la quotidianità a darmi una disciplina, a farmi allenare ogni giorno alla sbarra e sulle punte.
Mi piace ridere della morte, prenderla in giro. E’ il mio modo di esorcizzarla, così si dà meno arie. Burlandomi di lei permetto alla vita di prendere il sopravvento, di avere il potere.

La recensione di Cambiare l’acqua ai fiori, Valérie Perrin

Violette Toussaint è una donna maltrattata dalla vita, abbandonata alla nascita  passa da una famiglia affidataria all’altra, si sposa giovanissima con un uomo tanto bello quanto egoista e vive ogni sorta di dramma.

Philippe Toussaint cenava con me dopo che avevo messo a letto Léo, che andava a dormire molto presto. Parlavamo di cose banali senza mai litigare. I nostri rapporti erano cordiali e inesistenti, muti ma mai violenti. anche se a ben vedere le coppie che non urlano, non si arrabbiano mai e si trattano  con indifferenza  spesso vivono nella più grande violenza che ci sia. Niente piatti rotti, a casa nostra, né finestre da chiudere per non farsi sentire dai vicini. Solo silenzio.

Nonostante tutto Violette sceglie di essere gentile. La donna  è  guardiana di un cimitero e si prende cura dei visitatori offrendo un caffè , una parola gentile o la lettura dell’orazione funebre che trascrive in un quaderno per gli assenti.
Violette sotto gli abiti da lavoro grigi o neri si veste sempre di colori sgargianti, è una sopravvissuta e ha imparato ad amare se stessa e la vita.
Tra le sue mille disavventure Violette incontra Julien Seul un commissario di polizia la cui madre, Irène, ha chiesto che le sue ceneri vengano deposte sulla tomba di un uomo che non è il marito, Violette accoglie il commissario e gli fa leggere l’orazione funebre del misterioso uomo della madre, e Julien scoperti i diari della madre li fa leggere a Violette evidenziando le parti in cui parla di lei.
La storia di Irène e dell’avvocato Prudent si sovrappone e si intreccia a quella di Violette.

La mia opinione su Cambiare l’acqua ai fiori, Valérie Perrin

Un romanzo bellissimo e delicato, uno di quei libri che non vorresti finire mai, ti sembra di essere lì con Violette, i necrofori, Sacha l’ex guardiano del cimitero che si prende cura di Violette come fosse sua figlia, vorresti essere accompagnato da lei sulla tomba dei tuoi cari, vivi con lei la sofferenza degli abbandoni e la gioia di tornare a vivere nonostante tutto.

Libri nei libri

Stavo avviandomi ad aprire il portone di casa quando in una vetrina ho visto una mela rossa sulla copertina di un libro intitolato Le regole della casa del sidro, di John Irving. Non ho saputo interpretare il titolo, era troppo complicato per me. Nel 1986 avevo diciott’anni e il livello scolastico di una bambina di sei.

Violette compra il libro in un momento di disillusione nei confronti del marito,  impara a leggere correttamente, e a credere un po’ di più in se stessa,questo libro l’accompagnerà nella vita e nei  momenti difficili lo rileggerà .

L’autore

Valérie Perrin lavora da sempre nel mondo dell’arte e per anni è stata fotografa di scena delle più importanti produzioni cinematografiche francesi, tra cui quelle del marito Claude Lelouch. Il suo talento nel cogliere attraverso l’obiettivo situazioni, atmosfere, emozioni le ha fatto conquistare numerosi premi.

Cambiare l’acqua ai fiori
Valérie Perrin
E/O, 2019, p. 476, €. 16,00

over quaranta, mamma, geometra e creativa con una fresca passione per il web e una vecchia passione per i libri in tutte le forme sia cartacea che digitale

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