Si versarono il caffè d’orzo e divisero i biscotti. Come diceva la governante, erano una grande famiglia. Lì nella cucina della Villa delle Stoffe si sentivano al sicuro dalle ingiustizie del mondo, nella stufa scoppiettava il fuoco e loro chiacchieravano e ridevano come un tempo.
La recensione di Le ragazze della villa delle stoffe, Annre Jacobs
Augusta, 1916, son passati tre anni da quando Marie è arrivata alla Villa delle Stoffe come sguattera, ora è diventata la giovane signora Melzer. Ma la felicità di Marie è destinata a durare poco, sull’Europa infatti incombe la Grande Guerra e i mariti delle tre giovani donne della Villa partono tutti per il fronte.
La villa viene presto trasformata in un ospedale militare e le ragazze dovranno dar prova di grande coraggio.
Elizabeth, una delle sorelle Melzer che nel primo romanzo risultava viziata e insopportabile cresce e diventa una donna matura e coraggiosa, si dedica ai feriti senza risparmiarsi mai.
Kitty che sembrava essersi sposata per ripiego scopre di amare veramente il marito dal quale avrà una bimba.
Tilly la cognata di Kitty si butta anima e corpo nell’ospedale e si innamora del giovane dottor Moebius.
Marie oltre ad occuparsi dei feriti, scopre di avere un talento imprenditoriale dando una mano al suocero nella gestione della fabbrica di tessuti.
Anche gli uomini della servitù son stati chiamati al fronte, e in cucina la giovane Hanna sostituisce Marie nel ruolo di sguattera, alla ragazza vengono affidati i lavori peggiori, tra cui andare in fabbrica a consegnare i pasti ai prigionieri di guerra, tra questi il giovane russo Grigorj la farà innamorare perdutamente.
La recensione di L’eredità della villa delle stoffe, Anne Jacobs
Augusta, 1923 Paul è tornato dal fronte con grande gioia di Marie e dei suoi bambini Dodo e Leo , la sorte invece non è stata così magnanima con Kitty e Lisa, Kitty è rimasta vedova e Lisa è costretta a rimanere con un marito sfigurato che non ama più.
Ma la ripresa dopo la grande Guerra non è facile e anche la vita familiare ne risente, Paul si dimostra scettico verso le idee innovative di Marie per il futuro della fabbrica, le regala un atelier dove produrre i suoi modelli ma al tempo stesso vorrebbe che si dedicasse di più alla famiglia.
Anche tra i domestici ci sono alti e bassi, la storica governante è andata in pensione e si è trasferita in Pomerania, il cameriere Humbert è andato a Berlino in cerca di fortuna come attore, Hanna non vuole più innamorarsi e la cuoca continua a vigilare benevolmente su tutti.
La mia opinione sulla trilogia della Villa delle stoffe, Anne Jacobs
Vi ho già accennato il mio parere nella recensione del primo romanzo della serie, questi due romanzi che la completano non han fatto altro che confermare la mia opinione.
Non c’è solo rosa in questa trilogia, sullo sfondo ci sono anche le vicende sociali, c’è l’emancipazione delle donne e c’è un pezzo di storia della Germania e dell’Europa.
Il personaggio di Marie viene meglio delineato e vive la sua personale emancipazione attraverso il lavoro nell’atelier, anche gli altri personaggi evolvono e crescono nel corso della storia, una trilogia che mi ha coinvolta e mi ha fatto passare ore piacevoli.
Quanto le mancava Marie lì alla Villa delle Stoffe! All’improvviso aveva realizzato che era stata lei l’anima di quella casa. La persona che aveva sempre mostrato comprensione per chiunque, perennemente intenta a chiarire equivoci e appianare litigi. Marie aveva badato a tutti, sempre allegra, soddisfatta, spesso con una buona idea pronta. Era stata come un vento caldo e portatore di vita e di positività.
Le ragazze della villa delle stoffe
Anne Jacobs
Giunti, 2019, p. 624, €. 16,90
L’eredità della villa delle stoffe
Anne Jacobs
Giunti, 2020, p. 560, €. 16,90