
E la regina pensa la giostra di legno e la giostra fa girare i bambini dalle guance rosse che ridono al freddo autunno
Un albo come solo nei sogni, con parole e sentimenti importanti, delicati, fragili, che rischiano di rompersi per un soffio di vento appena più forte…
La recensione di La bambina che aveva parole, Maria Grazia Anatra, Sonia Maria Luce Possentini
E il cuore non deve pensare che tutto sia permesso.
Nina è stata provata da esperienze difficili ma ha potuto usare tante risorse per superarle: la sua sensibilità, un’amica speciale su cui contare, una scuola accogliente capace di valorizzare le sue caratteristiche.
Tutto ciò le permetterà di crescere e diventare una donna e una madre coraggiosa, in grado di costruire un futuro positivo.
Il mio parere su La bambina che aveva parole, Maria Grazia Anatra, Sonia Maria Luce Possentini
E quando le nuvole oscurano il cielo, le ombre si allungano sui muri e spaventano anche gli uccelli, la mamma dice che non si deve domandare, non si deve chiedere dove siano le parole.
Un libro che nasce da un progetto: Uscire dal Guscio: educare alle differenze, “un festival di Letteratura per infanzia e adolescenza che ha l’obiettivo di condividere percorsi culturali ed educativi di relazioni paritarie e non discriminatorie, per scardinare una cultura sessista fondata su comportamenti stereotipati, disuguaglianza dei generi e uso delle violenza psicologica e fisica.”
Sono tanti, troppi, i casi di violenza su donne e bambini, di violenza assistita all’interno delle famiglie, quei nidi che dovrebbero essere luoghi sereni, in cui sentirsi al sicuro e invece…
Come già quella del piccolo Guido (Possiamo tenerlo con noi? letta un po’ di tempo fa), la storia di Nina è delicatissima e fragile quanto una foglia secca d’autunno: una famiglia da cui allontanarla per le storie di violenza quotidiana a cui assiste, una nuova scuola, la difficoltà a parlare e ad aprirsi con i nuovi compagni. Ma Nina ha un segreto: le sue parole, le sue storie, che lei “ha tutte nella mente, basta farle uscire quando premono sul cuore.”
Le meravigliose illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini ci aiutano a immergerci al meglio nella visione di Nina, della sua amica Elena e delle persone che stanno loro intorno. Colori delicati, che lasciano spazio ai sogni, nonostante raccontino storie buie e tristi, che si aprono d’un tratto nella bellezza e nella vivacità delle emozioni e dei sorrisi: gialli vivaci, tutte le tonalità dell’arancio e del rosso esplodono dal momento in cui la vita di Nina inizia a cambiare: non più, mai più i grigi da dietro la finestra delle prime pagine della storia ma una giostra di colori, finalmente, intorno a lei!
I Centri Antiviolenza e la rete di associazioni che si occupano di situazioni simili a quella di Nina fanno un gran lavoro e devono essere sostenute e supportate in modo solido e costante, anche documentandosi meglio e leggendo libri che ne parlano (ecco altri consigli di lettura contro la violenza sulle donne), ma soprattutto cercando di capire cosa possiamo fare noi, nel nostro quotidiano.
La bambina che aveva parole è un libro da aprire con delicatezza e leggere con propensione d’animo, con empatia: l’unica capacità che può davvero aiutare la nostra società ad essere migliore.
La bambina che aveva parole
Maria Grazia Anatra, Sonia Maria Luce Possentini
Matilda Editrice, 2020, pag. 36, € 14,00
ISBN: 978-8899908270