Vathek, William Beckford

Il palazzo d’Alkorremi (…) da cui dominava l’intera città di Samarrah, non gli era parso abbastanza grande. Vi aggiunse cinque ali, o piuttosto altre cinque palazzine, e destinò ciascuna alla soddisfazione di uno dei cinque sensi

Pur non essendo un puro rappresentante del romanzo gotico, Vathek presenta molte delle tematiche riconducibili al genere: l’orrido e la magia, i sensi e l’esoterismo, la paura e la scienza…

La recensione di Vathek, William Beckford

Vuoi darti a me, adorare gli influssi terrestri, e rinunciare a Maometto? A queste condizioni ti aprirò il palazzo del fuoco sotterraneo (…) là Solimano, figlio di Daud, riposa, circondato dai talismani che reggono il mondo

Considerato il gioiello orientaleggiante del romanzo gotico inglese, Vathek è un romanzo bizzarro ed estroso, in cui il grottesco si fonde con l’erotismo e l’Oriente con il soprannaturale.
Molti sono gli spunti autobiografici che portano a collegare il protagonista, il califfo Vathek, allo stesso autore, che venne accusato di sodomia, incesto e depravazione (e per questo fu esiliato dall’Inghilterra per anni), appassionato di soprannaturale e di ambienti esotici, molto in voga in quegli anni.
William Beckford scrisse Vathek in tre giorni e due notti, nel 1785, ispirato dalle sontuose feste ispirate all’Oriente che organizzava nella sua dimora, Fonthill House.   

Il mio parere su Vathek, William Beckford

Così fu, e questo deve essere il castigo di sfrenate passioni e di crudeli azioni (…) di ogni cieca curiosità che voglia violare i confini imposti dalla saggezza del Creatore all’umana conoscenza

Un altro stile da quello che mi aspettavo. Non male, però, pur risultando un pochino lento in certi tratti, soprattutto nelle descrizioni degli ambienti e dei banchetti, particolarmente dettagliate.

Vathek, principe arabo, dedito a vizi e attratto dalle forze del male, è un personaggio vanesio e superficiale che non resiste alla tentazione di soddisfare richieste terribili pur di ottenere le ricchezze e gli onori promessi da un misterioso giaour (infedele) indiano: massacra bambini, sacrifica il suo popolo, onorando l’orrido mondo della magia nera senza avere dubbi né rimorsi, aiutato e guidato in questa sua malvagità dalla madre, la strega Carathis.
Esempio da non seguire, il suo.
Ma la sua storia è raccontata in modo talmente mirabile che attrae e fa venire le vertigini, come ogni opera che corre sul filo del rasoio che delimita il bene dal male…

Vathek
William Beckford
Skira, 2019, p. 276, €. 22,00

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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