Il quaderno dell’amore perduto, Valérie Perrin

Se non facessi gli straordinari, non potrei mai ascoltare le storie che hanno da raccontare. Ciò significa che le mie ore di straordinario sono come piccoli solstizi d’estate. Ogni volta che lavoro, le mie giornate si allungano. Massaggio le mani e i piedi delle donne, oppure stendo loro sul viso una crema giorno e intanto le tempesto di domande. Gli uomini sono assai meno numerosi, alle Ortensie, come del resto in tutte le case di riposo del mondo. A loro lavo i capelli, spunto i peli del naso o delle orecchie e faccio le stesse domande che rivolgo alle donne.
Potrei riempire centinaia di quaderni.

La recensione di Il quaderno dell’amore perduto, Valérie Perrin

Justine è una ventenne assistente infermiera alle Ortensie, una casa di riposo, la sua vita è stata segnata dal dolore per la morte dei genitori in un incidente stradale, vive con i nonni e il cugino Jules anche lui orfano, ma, mentre il ragazzo sembra proseguire per la sua strada con una certa dose di spensieratezza, Justine vive la mancanza di tenerezza da parte dei nonni come una spinta a diventare adulta in fretta per poter aiutare Jules a realizzare i suoi sogni.
Nel rapporto con gli ospiti delle Ortensie  Justine sembra ritrovare un po’ di calore e attraverso i loro racconti capisce l’importanza della memoria, memoria che la spinge a fare pace con il suo passato  per potersi proiettare nel futuro.
La ragazza si impegna a trascrivere su un quaderno azzurro la storia di Hélène, un ospite per la quale prova un particolare trasporto.

Hélène ha una predilezione per le storie ambientate in riva al mare, anche se il mare non l’ha mai visto.
E’ molto cambiata dal giorno del loro primo incontro. Leggere l’ha resa libera. Come se la luce del giorno  potesse finalmente entrare e uscire dai pori della sua pelle. Adesso si muove come una donna che ha tirato fuori gli abiti leggeri dopo un inverno senza fine.

Hélène non riesce a imparare a leggere, conosce Lucien un ragazzo che temendo di diventare cieco, come il padre, ha imparato il braille e grazie a questa sua capacità le trasmette l’amore per le storie e per la vita. Il loro amore sopravvive alle difficoltà, alla guerra e alla  distanza causata dalla perdita di memoria di Lucien.
Hélène e Lucien sono sempre accompagnati da un gabbiano e da una valigia azzurra come il mare che segnano i momenti importanti della loro storia.

Aveva la grazia delle persone timide che fingono di non esserlo

La mia opinione su Il quaderno dell’amore perduto, Valérie Perrin

Dopo aver letto della stessa autrice Cambiare l’acqua ai fiori mi aspettavo un grande amore per questo romanzo.
Violette la protagonista dell’altro racconto si fa amare subito senza mezze misure, Justine e Hélène invece si svelano poco alla volta con le loro ombre e luci, ti fanno entrare pian piano nel loro mondo, forse anche a causa dei salti da una storia all’altra accompagnati a quelli temporali di entrambe le protagoniste.
Nonostante la premessa mi sono appassionata alle storie di Justine e Hélène piano piano, e come succede sempre con personaggi di questo tipo poi non avrei più voluto separarmene.

 

Il quaderno dell’amore perduto
Valérie Perrin
Nord, 2020, p 348, €. 15,00

Elisa
over quaranta, mamma, geometra e creativa con una fresca passione per il web e una vecchia passione per i libri in tutte le forme sia cartacea che digitale

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here