Recitativo, Toni Morrison

Mia madre ballava tutta la notte e quella di Roberta era malata. Ecco perché ci avevano portate al St. Bonny. Alla gente viene da abbracciarti quando racconti di essere stata in un istituto, ma in realtà non era male.

La recensione di Recitativo di Toni Morrison

Recitativo è l’unico racconto scritto da Toni Morrison finora inedito in Italia. Frassinelli l’ha finalmente pubblicato con una splendida postfazione di Zadie Smith.

Il racconto inizia in un istituto per bambini soli dove Roberta e Twyla vengono lasciate dalle rispettive madri. Le due bambine diventano amiche a dispetto delle loro differenze. Una è bianca, l’altra nera. Una volta fuori dall’istituto si perdono di vista ma ormai adulte si incontrano per caso. I vari incontri sono l’occasione per ricordare il passato e far emergere le profonde differenze dovute al diverso background culturale.

La mia opinione su Recitativo di Toni Morrison

Toni Morrison presenta una storia all’apparenza semplice ma ricca di stratificazioni e significati e capace di lasciare il lettore con un grande senso d’attesa. Infatti la scrittrice dichiara fin dall’inizio che Twyla e Roberta sono diverse, una è bianca e l’altra nera. Ma chi delle due è la ragazza di colore?
L’autrice dissemina indizi che fanno pensare al lettore di aver compreso: forse, come afferma Zadie Smith nella Postfazione, Twyla è più un nome da nera? Oppure Roberta, che frequenta musicisti e conosce Jimi Hendrix, è la ragazza nera?

La genialità di Toni Morrison è riuscire a raccontare una storia dove gli stereotipi razziali percepiti dal lettore e mai espressi apertamente sono i cardini delle relazioni tra le due protagoniste. Una storia che non è di facile decifrazione per chi non è culturalmente americano e a questo proposito si rivela illuminante lo scritto di Zadie Smith che fa luce su città, ambienti, addirittura vestiti e trucchi nel tentativo di delineare le strade su cui si muove la narrazione della Morrison.

Alla fine il dubbio su chi sia la ragazza bianca o quella nera rimane poiché tutte le teorie si frantumano ad ogni nuova pagina dove la maestria della scrittrice è inarrivabile nel dire e non dire, nel lasciare in sospeso il giudizio del lettore. E questo accade perché a Toni Morrison non interessa il colore della pelle di Roberta o di Twyla. Alla Morrison interessa parlare delle persone, delle loro azioni, di ciò che siamo a prescindere dal colore della pelle. Perché, come dice sul finale Zadie Smith, il colore della pelle non ci determina come persone. Possiamo essere persone povere oppure ricche, oppresse o cattive sia se siamo bianche o nere. Roberta e Twyla sono solo persone. Come tutti noi. E del pregiudizio legato al colore della pelle non deve interessarci.
Buona lettura.
Recitativo
Toni Morrison
Sperling & Kupfer, 2022, p. 117, €. 15,90

Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

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