Ho dovuto lasciare in casa il suo fantasma,e adesso, ironicamente, sto andando al cimitero. Ma ho pensato che fosse il momento giusto, visto che dopo il funerale, che è stato più di due anni fa, non ci sono tornato. D’altronde a cosa serve andare al cimitero? Cosa aggiunge rendere omaggio a una lapide, a una foto sbiadita dal sole a luminarie elettriche di bassa intensità e abominevoli decorazioni in bronzo? Cosa cambia del ricordo che abbiamo di una persona, per quanto ci possa essere stata cara oppure odiosa?
La recensione di Il figlio del direttore, Piersandro Pallavicini
Michelangelo Borromeo è un uomo di mezza età abbastanza solitario e tranquillo, in passato ha avuto una storia importante finita in maniera improvvisa.
L’uomo è proprietario di una libreria in centro a Pavia, che oltre a copie in edizione speciale o autografate vende alcuni prodotti gourmet e durante il lockdown da poco terminato, ha fatto una piccola fortuna con le vendite online.
Avendo ormai avviato con successo l’e-commerce spesso si permette una scappata in Costa Azzurra dove possiede un appartamento.
Ed è proprio mentre si trova sulla spiaggia per una passeggiata notturna che succedono due cose strane. Riceve una telefonata dal cellulare del padre ormai defunto e incontra un nuovo vicino d’appartamento molto particolare. Questi due eventi danno il via a una ricerca nel passato del padre che lo porterà ad analizzare e conoscere meglio se stesso.
La mia opinione su Il figlio del direttore, Piersandro Pallavicini
Il figlio del direttore di Piersandro Pallavicini mi ha piacevolmente stupita.
Dal racconto di una vita apparentemente banale come quella di Michelangelo Borromeo riesce a trarre un sacco di riflessioni sull’umanità, sulla vita di provincia e sulla vita in generale.
Il protagonista schivo e tranquillo vive sempre in una sorta di ombra proiettata dalla figura ingombrante del padre, che al contrario del figlio è egocentrico e sbruffone e arriva a conoscere certi lati del carattere del genitore solo dopo che è morto e a poter portare alla luce il suo reale essere.
Consigliato a chi ama le atmosfere di provincia, l’analisi psicologica e una certa atmosfera retrò.
L’autore
Piersandro Pallavicini (Vigevano, 1962) ha pubblicato numerosi romanzi e raccolte di racconti, tra cui le commedie Romanzo per signora (Feltrinelli, 2012), La chimica della bellezza (Feltrinelli, 2016), Nel giardino delle scrittrici nude (Feltrinelli, 2019), L’arte del buon uccidere (Mondadori, 2021). Collabora con “tuttolibri”, supplemento letterario della “Stampa”, colleziona arte contemporanea e scrive delle sue visite negli atelier degli artisti. Nella sua vita parallela fa lo scienziato, per la precisione il chimico, svolgendo ricerche in campo nanotecnologico al dipartimento di Chimica dell’università di Pavia.
Il figlio del direttore
Piersandro Pallavicini
Mondadori, 2023, p. 264, €. 19,00