“Non ricordo la mia vita prima dei libri. Fu mia sorella Lois, di due anni più vecchia di me, a introdurmi alla lettura, prima delle elementari; a scuola c’erano solo due persone che sapevano leggere: io e la maestra.”
“Se io scrivo di afro-americani, i critici mi definiscono black writer, se John Cheever scrive di bianchi del New England, la discussione s’impronta sulla complessità del racconto. Spero che un giorno la letteratura non sarà più divisa tra nera e bianca. Perché sono abbastanza stufa di essere considerata una sociologa invece di una letterata.” (Toni Morrison)
Chloe Ardelia Wofford, universalmente conosciuta come Toni Morrison, nasce a Lorain, Ohio, il 18 febbraio del 1931 ed è considerata, insieme ad Alice Walker, la massima rappresentante della letteratura afroamericana degli ultimi cinquant’anni.
Editor per la famosa casa editrice Random House, insegnante di Letteratura all’Università di Yale prima, alla State University of New York, a Berkley e infine a Princeton (con le cattedre di Studi Afroamericani e Scrittura Creativa), la sua è una carriera di tutto rispetto.
Soprattutto se si pensa agli anni nei quali è iniziata.
E se si tiene conto del fatto che si sta parlando:
- di un afroamericano
- di un afroamericano donna.
La sua carriera letteraria si affianca al suo costante impegno per i diritti civili dei neri.
La Morrison cresce proprio nel periodo del profondo cambiamento sociale che attraversa gli Stati Uniti: la lotta alla segregazione razziale, il Sogno di Martin Luther King, il movimento dei Black Panthers.
Nel 1993 ha ottenuto il Premio Nobel per la Letteratura, prima donna afroamericana a raggiungere una simile onorificenza.
La caratteristica comune ai romanzi della Morrison è la prospettiva multipla e il racconto frammentato, come se il libro fosse composto di tanti piccoli racconti. E tende a scrivere storie che parlano di neri e che siano lette dai neri in primis. Ecco perchè, a volte, i suoi romanzi risultano di difficile comprensione.
The Bluest Eye
Lorain, 1941. Pecola Breedlove vuole dei grandi occhi azzurri. Con quelli non sarà più la bambina nera che porta la bruttezza familiare come un marchio indelebile. Si sente erba comune, come i soffioni. «Perché, si chiede, la gente li definisce erbacce? Lei li trova belli». «È vero, sono brutti, sono delle erbacce», si corregge, e vuole essere Mary Jane, l’icona bianchissima delle caramelle oppure Shirley Temple sulla tazza del latte. L’occhio più azzurro(1970), primo romanzo della Morrison, è la storia di questo conflitto interiore nato dagli sguardi di repulsione degli altri: i bianchi, ma anche la gente di colore, trattano Pecola e le sue amiche Frieda e Claudia come persone di second’ordine, compiacendosi, nel chiacchericcio di quartiere, prima delle disgrazie dei Breedlove, infine di quella, fatale, di Pecola. Messa incinta dal padre, perderà la ragione dopo aver perso il bambino. In quel momento arriverà a credere di avere finalmente ottenuto, grazie all’intermediazione di un ciarlatano, gli occhi più azzurri del mondo, spiegando con l’invidia la repulsione negli sguardi degli altri rafforzata ancor di più dalla sua triste vicenda.
(Fonte: Wikipedia)
Beloved
Sethe, la protagonista, una donna di colore dal carattere indomito, fugge dalla schiavitù e porta con sé il feto che ha nel ventre, due figli e una bambina che, in un gesto di troppo amore, uccide per salvare dalla schiavitù. Venti anni dopo una ragazza compare dalle acque di un fiume per sconvolgere la vita di Sethe e della figlia minore Denver. Il fantasma di Amatissima riappare per reclamare l’amore che le è stato negato…
(Fonte: Wikipedia)
Con Amatissima (1987) Toni Morrison ottiene, nel 1988, il Premio Pulitzer.
Bibliografia
- The Bluest Eye, New York, Holt, Rinehart & Winston, 1970 (L’occhio più azzurro 1998)
- Sula, New York, Knopf, 1973 (Sula, 1991)
- Song of Solomon, New York, Knopf, 1977 (Il canto di Salomone 1977)
- Tar Baby, New York, Knopf, 1981 (L’isola delle illusioni, 1994)
- Beloved, New York, Knopf, 1987 (Amatissima, 1996)
- Jazz, New York, Knopf, 1992 (Jazz, 1993)
- Playing in the Dark, Harvard University Press, 1992 (Giochi al Buio 1994)
- Paradise, Oprah’s Book Club Edition, 1999 (Paradiso, 1999)
- Love, Knopf, 2003 (Amore, 2004 Frassinelli)
- A Mercy, Knopf, 2008 (Il Dono, 2009 Frassinelli)
Forse non tutti sanno che…
Dal romanzo Beloved è stato tratto, nel 1998 un film, diretto da Jonathan Demme, che vedeva tra i suoi protagonisti Oprah Winfrey (Sethe) e Danny Glover, già interpreti de Il Colore Viola di Spielberg (tratto dall’omonimo romanzo di Alice Walker).