– Papà, mi compreresti un libro?
– Un libro? E per che cavolo farci?
– Per leggerlo.
– Diavolo, ma cosa non va con la tele? Abbiamo una stupenda tele a ventiquattro pollici e vieni a chiedermi un libro! Sei viziata, ragazza mia!
[Matilde, Roald Dahl]
Non avremmo potuto passar sopra alla notizia di libri ritirati dalla scuola, non avremmo potuto far finta di niente quando abbiamo saputo che 49 libri erano stati VIETATI, che autori più o meno noti erano stati censurati “perché i loro libri non erano adatti ad un pubblico di piccoli lettori”, perché i temi trattati – questioni di gender, ci sarà da indagare e da capire meglio e lo faremo – sono potenzialmente pericolosi e “da affrontare solo tra le mura domestiche”. Quasi fosse una banale questione di panni sporchi.
Ne abbiamo lette di cotte e di crude, di vere e meno vere e ci abbiamo messo giusto qualche giorno di più a decidere di parlarvene, per pensare al nostro modo di valutare la cosa. Non abbiamo grandi conoscenze psico-pedagogiche sull’argomento ma siamo mamme, conosciamo alcuni dei libri che sono stati vietati e li abbiamo anche letti ai nostri figli. E per ora stanno tutti bene.
Già due anni fa (era il tema di Maggio 2013) avevamo inaugurato una tag apposita sull’argomento “diversità”, l’abbiamo chiamata Uguali & Diversi e l’abbiamo fatto per un motivo preciso:
Nonostante le differenze, alla fine siamo tutti uguali.
Il tamtam della rete ha fatto grandi passi e ha creato moltissime reazioni: c’è la Maratona di Lettura #49libri49giorni su Twitter, ci sono i comunicati stampa di organizzazioni come Nati per Leggere, ci sono le letture in spiaggia organizzate da volontari e librerie, c’è la petizione su Change.org, che ha già ottenuto una vittoria visto che:
[…] il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ha affermato: “La circolare che abbiamo inviato nei giorni scorsi alle scuole è molto chiara: sono dirigente scolastico, insegnanti e genitori a prendere insieme qualsiasi decisione che riguardi il piano dell’offerta educativa e formativa in una scuola. Vale anche per i libri e le biblioteche scolastiche. Nessun sindaco può intervenire in tal senso, né meno che mai può decidere quali libri possono stare o meno all’interno di un istituto: è un ambito di competenza comune della comunità scolastica, fatta di famiglie e operatori della scuola” […]
Viene spontaneo domandarsi perché. E viene spontaneo domandarsi cosa pensino davvero i bambini di questi libri, di queste storie così “pericolose”.
Lo abbiamo fatto anche noi e quello che vi racconteremo in questa rassegna è il risultato delle nostre domande: leggeremo i 49 libri anche noi, li leggeremo tutti quanti, insieme ai nostri bambini e ne parleremo con loro, raccontandovi le loro risposte e i commenti.
Sarà il nostro Vietato leggere?, prossimamente sugli schermi di Zebuk! State con noi, leggere insieme sarà ancora più bello!