Pesante come una libellula, Antonella Pandini

Una collega di Zebuk mi ha consigliato la lettura di questo libro e devo dire che mi è piaciuto molto, perché mi ha fatto riflettere.

E mi sono posta domande a cui non ho saputo rispondere o meglio pensavo di sapere rispondere, ma forse non è così. E’ mai possibile che una mamma non si accorga che una figlia non mangia? E’ possibile che dei genitori non si accorgano che una figlia possa avere dei grossi problemi e non riescano ad aiutarla? Questo è un diario, il diario di Angela, una quindicenne, che non si piace e vorrebbe dimagrire e  diventare pesante come una libellula, con la speranza di piacere di più a sé e agli altri. Purtroppo Angela ha un pessimo rapporto con i genitori che sono sempre assenti per  lavoro, e soprattutto un odio verso la madre che lei vede bella e dunque come una rivale. Angela inizia così a dimagrire piano piano, la bilancia diventa per lei una fissazione, fino ad arrivare a pesare 27 kg. 

Giorno dopo giorno racconta i suoi “progressi” al suo diario, il suo unico amico. Quando i genitori e le persone accanto a lei si accorgeranno che sta davvero male e la ricovereranno in clinica, solo li capirà di essere amata. Cercherà, grazie anche al diario che il suo ragazzo le ha donato, di amarsi un po’ di più e imparerà ad amare il dono più  prezioso che è la vita, imparando ad accettare il suo corpo.  In fondo al libro non mancano i riferimenti all’ associazione ABA www.bulimianoressia.it

Età di lettura: da 14 anni.

PESANTE COME UNA LIBELLULA
Antonella Pandini
Paoline Editoriale Libri, 2006, p. 145, € 8,00

angela
Classe 1972, mamma di due adolescenti, moglie, assistente personale del direttore di una casa editrice, segretaria di una scuola di musica, amante dei libri e della musica.

4 COMMENTS

  1. Anche a me ha fatto riflettere molto , però ne abbiamo parlato anche al GDL io non lo farei leggere a una quattordicenne , mi sembra possa stimolare all’emulazione anzichè alla riflessione , tu che hai figli di quell’età cosa nè pensi?

    • Concordo infatti non l’ho fatto leggere a mio figlio, nonostante fosse dell’età a cui era consigliata.

  2. Io ho avuto un rapporto brutto col cibo, ce l’ho ancora ora, e uno dei miei dubbi è sul come potrò affrontare un problema del genere se dovesse esserci con le mie figlie. Come si avvicina un’adolescente (che a priori ti evita) e lo si aiuta, in questi casi?
    Me lo segno!

  3. E’ un argomento così difficile… bello che ci siano proposte di lettura sul come affrontarlo. Perché anche se speriamo sempre che non càpiti, dobbiamo sempre essere pronte al modo migliore di affrontare certi problemi… 🙂

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