Che poi io lo sapevo che sarebbe stata una giornataccia. Lo sapevo. Stamani mi sono svegliato con la zampa sbagliata e si sa che è da quello che dipende tutto il resto della giornata, me l’ha sempre detto la mamma…
Ma mettetevi un po’ nei miei panni, cercate di capire anche me: sono un lupo e la natura mi ha voluto fare questo bel dono. Una perenne, cattiva e maledetta fame da … ehm, lupo. E hai voglia di dire “faccio un po’ di dieta”, “mi metto un po’ in linea”, “mangio solo verdure”… niente da fare.
Ho fame.
E appena vedo un po’ di ciccia fresca perdo la testa.
Fino ad oggi mi era andata anche discretamente bene, peraltro. O meglio, me la son vista male in diverse occasioni, è vero, ma all’ultimo momento l’ho sempre scampata.
Prendi quella volta coi tre porcellini: che volete fare? loro se ne stavano lì, coi loro bei grassi cosciotti esposti, che già li vedevo, arrostiti con tanto di contorno di patatine… e invece niente: arrosto ho rischiato di finirci io, quando mi sono azzardato ad entrare in casa dal camino. Però è andata così; peccato per la mia bella coda che si è un po’ abbrustolita, me l’ha sempre detto la mamma di farci tanta attenzione…
Poi ci si è messa anche quella signora capra, la mamma dei sette capretti. Che però devo ammetterlo, è una gran sarta, eh… Ha fatto un lavoro di taglia e cuci con la mia pancia che nemmeno le suore rammendatrici del mio paese avrebbero fatto meglio… certo anche lei, però, che va a belare in lungo e in largo per il mercato che ha lasciato a casa da soli i suoi sette figliolini… mmm, già mi pregustavo lo spiedo che ne sarebbe venuto… la tentazione fa il lupo affamato, sapete… e invece niente: m’è toccato ingoiarli tutt’interi così com’erano, e anche di corsa, che se la svignavano da tutte le parti, i furbetti.
Alla fine era chiaro che mi sarebbe venuta un’indigestione, per forza: me lo dice sempre, la mamma, di non mangiare troppo di corsa, che poi sto male…
E poi, alla fine, dico io, vogliamo parlare di quella signorinella? di quella bambina, sì, Cappuccetto Rosso, con quella sua mantellina tanto tanto carina, che se ne va a zonzo per il bosco a coglier fiori e fragole col cestino da picnic… aveva sparso ovunque un profumo di focacce e di marmellata appena fatta che… ci credo che gli uccellini le andavano dietro: aspettavano di raccoglier le briciole! Me lo dice sempre, la mamma, di stare attento alle femmine: avevo appena deciso di smetterla con la carne, avevo deciso di mangiare solo frutta e verdura, poi arriva lei, tenera tenera, e si mette a parlarmi della nonna.
“Ok” – mi sono detto – “questa è l’ultima volta”
Sono un lupo, io. Un lupo con una perenne, cattiva e maledetta fame da … ehm, lupo. E giuro che questa sarebbe stata l’ultima volta davvero. Mi ero concesso l’ultimo lauto pasto, con primo-secondo-contorno-dolce… e anche il riposino, in quel lettone tanto comodo a casa della nonna.
Ma poi è arrivato quel cacciatore… e sapete tutti, vero, com’è andata a finire…
ahhahha un lupo viaggiatore il tuo pole 😀
Molto divertente!!! Il collega del protagonista del mio articolo “Povero Lupo…”!!!
Eh sì, Alex: abbiamo avuto tutte e due la passione per quel povero lupo cattivo che tutti maltrattano, vero?
Ma vedrai che dopo la tua raccolta di firme… ah, se cambieranno le cose! 😉