L’arciere del re, Bernard Cornwell

Il tesoro di Hookton fu rubato all’alba del giorno di Pasqua del 1342. Era un oggetto sacro, una reliquia sospesa alle travi del soffitto della chiesa, ed era incredibile che un oggetto tanto prezioso fosse custodito in un villaggio così modesto. C’era chi sosteneva che non era quello il suo posto, che avrebbe dovuto essere venerato in una cattedrale o in qualche grande abbazia, mentre altri, molti altri, mettevano in dubbio la sua autenticità. Soltanto gli idioti potevano negare che si usasse falsificare reliquie. Era risaputo che esistevano ciarlatani abituati a spostarsi da una provincia all’altra dell’Inghilterra vendendo ossa ingiallite e dichiarando che provenivano dalle dita delle mani o dei piedi o dalle costole di santi benedetti; in qualche caso quelle ossa erano umane, ma il più delle volte erano di maiale, o addirittura di cervo, eppure c’era sempre qualcuno disposto ad acquistarle. E il popolo pregava di fronte a quei resti. “Tanto vale invocare San Guinefort”, sbuffava padre Ralph, scoppiando in una risata di scherno. “Pregano davanti a qualche osso di prosciutto. Osso di prosciutto, dico io! Il porco canonizzato!”

Primo libro della trilogia “Alla ricerca del Santo Graal”, il romanzo è ambientato dell’Europa del XIV secolo, tra la Bretagna e la Normandia nel periodo che va dal 1342 al 1346. E’ la fase iniziale della Guerra dei Cent’anni, che vede in lotta Inglesi e Francesi.

La trama

Thomas, figlio illegittimo di padre Ralph, parroco del piccolo villaggio di Hookton, è uno dei cinque uomini incaricati di vegliare l’altare della Chiesa e la preziosa reliquia conservatavi nella notte di Pasqua: la reliquia altro non è che la lancia di San Giorgio, patrono d’Inghilterra.

Le truppe francesi di Sir Guillaume sbarcano a Hookton, saccheggiano e devastano barbaramente il villaggio e un individuo misterioso vestito di nero, che si fa chiamare Harlequin, fa staccare la lancia di San Giorgio dal tetto della Chiesa.
Solo, e ormai senza famiglia, Thomas promette a suo padre morente che recupererà la preziosa lancia…

Le impressioni

Il grande fascino della storia sta in parte nella leggenda che lega il destino della lancia a quello di una reliquia ancora più importante, il più alto simbolo della Cristianità: il Sacro Graal. Secondo la leggenda il potere della lancia di San Giorgio renderebbe invincibile colui che la porta in battaglia e chi ha rubato la lancia potrebbe essere in possesso anche del Graal…
Cornwell ha un modo di scrivere che cattura e pretende che tu legga tutto d’un fiato le sue accurate descrizioni di guerre e battaglie: sembra di esserci, là in mezzo, ti senti il fiato dei cavalli sul collo, i fendenti delle spade sibilano tutt’intorno a te. Le sue ricostruzioni sono molto accurate ed ogni piccolo particolare può rivelarti qualcosa di quello che sta per accadere…
Il romanzo, pur facendo parte di una trilogia, si presta ad essere letto anche così, da solo, senza dover obbligatoriamente continuare la serie. Ma per capire cosa accade davvero a Thomas nel corso degli anni, dobbiamo leggere anche gli altri due capitoli della trilogia, Il cavaliere nero e La spada e il calice. Cosa che farò al più presto, dato che questo tipo di romanzo e le leggende legate al Sacro Graal in genere mi affascinano in maniera particolare… a presto per il seguito e… buona lettura! 🙂
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L’arciere del re
Bernard Cornwell
TEA (collana Teadue), 2003, pagg. 487, € 8,90
ISBN: 978-8850203829

Dove acquistarlo: Ibs

 

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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