Le abitudini delle volpi, Indridason Arnaldur

Non ha più freddo. Anzi, uno strano caldo gli pervade il corpo. Credeva di non avere più calore dentro, è invece gli sembra di sentirlo fluire nelle braccia e nelle gambe e ha una vampata improvvisa al volto. Sta disteso al buio, i pensieri instabili e disorganizzati, a malapena riesce a percepire se dorme o è sveglio. Gli risulta molto difficile concentrarsi, capire dove si trova.

Erlendur, come sua abitudine, torna nella cittadina della sua infanzia per passare qualche giorno in completa solitudine.
Munito solo del suo sacco a pelo, qualche coperta e un fornelletto elettrico, si accampa nella sua vecchia casa, ormai un rudere, e passa il tempo facendo lunghe paseggiate lungo il fiordo e sulla montagna.
Montagna odiata e amata.
Perchè proprio su quella montagna, durante una tempesta di neve, scomparve il fratellino Bergur.
Bergur non fu mai ritrovato ed Erlendur ancora si sente responsabile per quella morte.
Convive con un senso di colpa che si è radicato nel profondo e che lo perseguita di notte con incubi in cui gli avvenimenti di quel giorno lontano si intrecciano tra di loro.
Durante l’ennesima escursione Erlendur viene a conoscenza della storia di Matthildur, una donna scomparsa durante una tempesta cinquanta anni prima.
Mosso dalla curiosità di capire come siano andate le cose e anche dal desiderio di scoprire qualcosa di più anche sulla modalità della scomparsa del fratellino, Erlendur inizia ad indagare arrivando là dove nessuno era riuscito prima.
Scoprirà non solo cosa accadde a Matthildur ma finalmente farà pace col suo passato.

L’ispettore Erlendur è il protagonista di una saga di successo dell’islandese Indridason.
Il libro è ben scritto e cattura l’attenzione e tiene col fiato sospeso anche chi, come me, è al primo incontro col personaggio.
Gli scrittori islandesi sono sempre una piacevole sorpresa e riescono a scrivere gialli che non scadono mai nella banalità.
Sia che si tratti di storie che hanno a che fare con fenomeni particolari sia, come in questo caso, che si narri di un’indagine privata il lettore trova sempre materiale interessante.
Belle le descrizionni paesaggistiche e bella anche l’introspezione psicologica dei personaggi.
Un romanzo sul perdono e sul senso di colpa, sul passato con cui convivere e sull’infanzia che non ci lascia mai.
Buona lettura.

SIBY
Francesca, 44 anni, mi firmo come SIBY su Zebuk. Amo leggere e fin da piccola i libri sono stati miei compagni. Leggo di tutto: classici, manga, thriller, avventura. Unica eccezione Topolino; non me ne vogliate ma non l’ho mai trovato interessante.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here