Nel caso delle “questioni di genere”, e del più esteso dibattito sui diritti e sulle discriminazioni di questi anni, il dibattito stesso ha avuto – come sappiamo – una straordinaria accelerazione, senza dare il tempo a molti e molte di noi di aggiornare una conoscenza delle cose e a volte persino un intero “bagaglio culturale” su quei temi: col risultato che una discussione già importantissima e delicata come quella dell’identità e della libertà delle persone è diventata spesso affannata, superficiale o spiazzante proprio per una limitata condivisione delle sue basi o dei suoi stessi linguaggi.
Continuano gli appuntamenti con Cose spiegate bene, il progetto de Il Post, edito dalla casa editrice Iperborea.
Stavolta abbiamo letto per ZeBuk il libro Questioni di un certo genere, dedicato “alle identità sessuali, ai diritti e alle parole da usare” quando vogliamo ragionare di un argomento così ampio e ricco di distinzioni e di cose da capire meglio.
Cos’è l’identità di genere.
Non coincide sempre con il sesso, non c’entra con l’orientamento sessuale ed è molto più varia di quanto si pensa abitualmente.
La recensione di Cose spiegate bene. Questioni di un certo genere, Arianna Cavallo, Ludovica Lugli, Massimo Prearo
Un saggio accurato e ricco di testimonianze e opinioni, di spiegazioni molto ben fatte e di numeri e dati statistici pratici e finalmente comprensibili.
Questioni di un certo genere vuole fare chiarezza su molte delle questioni relative alle identità di genere, per capire meglio il prossimo, e conoscerlo, e per potersi confrontare in un dialogo in cui entrambi i protagonisti sappiano usare le parole giuste per definire e distinguere.
Un sommario ricco di capitoli spazia dalla definizione di tutti i termini coinvolti nella discussione alla testimonianza di alcuni personaggi famosi che spiegano e si raccontano, nel loro rapporto con le questioni di genere; dalla normativa che si sta evolvendo, concedendo il cambio di genere, l’accesso alla procreazione assistita (“ma solo se…”, “ma solo quando…”) alla comprensione dei coinvolgimenti psicologici legati all’identità e al suo riconoscimento e all’approfondimento sul tema del “bambino/bambina che non si riconosce fin da piccol* nel sesso che gli è stato assegnato alla nascita”.
Si parla poi anche di questioni linguistiche (non solo dello schwa), di persone intersessuali, della storia dei concetti di omosessualità ed eterosessualità, della lotta per i diritti della comunità LGBTQIA+, dei limiti che esistono ancora oggi nel lavoro quando si dichiara il proprio orientamento omosessuale, dell’attenzione assoluta che dovremmo prestare alla giusta educazione – senza limiti di genere – che dovremmo offrire a bambine e bambine, che ancora oggi sono “minacciati” da idee legate a stereotipi del passato, al maschio che primeggia nei giochi fisici e competitivi ed alla femmina incoraggiata a giocare a mamme…
In molte culture esiste una varietà di generi, in aggiunta a quello femminile e maschile, in alcuni casi noti da tempi antichi.
La mia opinione su Cose spiegate bene. Questioni di un certo genere, Arianna Cavallo, Ludovica Lugli, Massimo Prearo
Questioni di un certo genere vuole fare chiarezza.
E ci riesce, altroché. Tanto che dopo aver terminato di leggere il libro ho proposto a mia figlia quindicenne di rileggerlo insieme per aver tutti più chiara la situazione, per capire ad esempio la disponibilità nella sua nuova scuola superiore di un servizio igienico “neutro” (ma a me pare che i nostri ragazzi abbiano già superato lo scalino del ‘capire’, che per loro sia già normale il dare la possibilità a ognuno di esprimere se stesso, e che invece siamo noi adulti a non aver ancora afferrato in alcuni casi questa semplice e necessaria realtà, non sembra anche a voi?).
La realtà sta cambiando abbastanza velocemente e sebbene ancora certi stereotipi e pregiudizi siano duri a morire, ci sono nonni che accettano di regalare bambole al nipotino maschio e giochi da maschio alla nipotina femmina, con buona pace di tutti. La questione fondamentale non sta certo qui, è evidente, sta più nelle parole di Luca Sofri, che nell’editoriale al libro afferma:
L’argomento di questo secondo numero è già l’argomento degli argomenti: il rispetto e la comprensione per quello che le persone vogliono essere, per quello che vogliamo essere. Ci è sembrato importante provarci.
Un altro saggio davvero ben fatto, questo numero di Cose spiegate bene.
Un grazie a Iperborea e al Post per averci dato la possibilità di parlarne e di approfondire questo nuovo interessante tema.
Cose spiegate bene. Questioni di un certo genere
Arianna Cavallo, Ludovica Lugli, Massimo Prearo
Iperborea, 2021, p. 223, €. 19,00