“che lo si voglia o no, c’è sempre qualcosa da confessare”.
La recensione di La panne di Friedrich Dürrenmatt
In una calda serata Alfredo Traps, rappresentante di articoli tessili, è costretto a fermarsi in una piccola cittadina. La macchina è in panne e di prendere il treno per tornare a casa l’uomo non ha proprio voglia. Decide allora di fermarsi per una notte in una villa dove è possibile affittare una stanza. Il padrone di casa è un giudice in pensione che quella sera avrà ospiti a cena tre amici: un avvocato, un pubblico ministero e un boia. I quattro sono tutti in là con gli anni e per passare il tempo si divertono a inscenare i grandi processi della storia.
La presenza del rappresentante dà loro un’idea. Sarà proprio Traps ad essere posto sotto processo. L’uomo è divertito perché sa di non aver commesso nessun crimine eppure, come dice uno dei commensali, – che lo si voglia o no, c’è sempre qualcosa da confessare – e così Traps inizia una vera e propria disamina delle sue azioni fino a scoprire che sì, anche lui può essere accusato d’omicidio.
La mia opinione su La panne di Friedrich Dürrenmatt
La panne è un breve romanzo di nemmeno ottanta pagine eppure riesce a far scaturire profonde riflessioni e domande nel lettore. Come Traps siamo tutti sicuri e ingenui davanti alle accuse. Cosa abbiamo fatto in fondo? Nulla. Siamo sereni.
Eppure se spronati dalle domande di uomini di legge arguti e crudeli dichiarassimo ogni nostra azione, anche quelle che allontaniamo nel ricordo con uno sbuffo, allora ecco che esse ci condurrebbero a una condanna certa proprio come accade a Traps.
E in tutto questo rimuginare e ragionare, giunti alla conclusione di aver commesso un crimine, sapremmo accettarne le conseguenze morali o come Traps resteremmo schiacciati dal pensiero di ciò che abbiamo fatto?
La panne racconta come un evento di poca importanza, una macchina rotta o la sosta in un paese piuttosto che il ritorno a casa, determini dei cambiamenti così profondi e radicali da sconvolgere un’esistenza che si credeva perfetta. Si riflette anche sull’incontro tra l’uomo di legge che sa cosa chiedere e conosce le sfumature legali e l’imputato che ingenuamente racconta senza censura arrivando addirittura a sentirsi soddisfatto per essere condannato a seguito delle sue dichiarazioni.
Friedrich Dürrenmatt scrive un piccolo capolavoro di arguzia e umorismo nero, un libriccino geniale e ammirevole da tenere sempre sul comodino.
Buona lettura.
La panne
Friedrich Dürrenmatt
Adelphi, 2014, p. 87, €. 10,00