I disarmati. Falcone, Cassarà e gli altri, Luca Rossi

– Prendi i monumenti.
– Che monumenti?
– Tutti, in generale. Hai presente di cosa sono fatti?
– Non so. Di marmo.
– Sì. Dappertutto i monumenti sono di marmo. A Roma, a Firenze, i monumenti sono di marmo. Perché dura. I monumenti devono durare. Li hanno fatti per durare.
– Sì.
– Sai di cosa li abbiamo fatti noi?
– No.
– Di tufo.
Ride.
– Di tufo, li facciamo.
Tufo.
– E allora?
– Si sgretolano. Si sgretolano in fretta. Qui tutto deve morire, si fanno nascere le cose perché muoiano. Ci piace la morte, ci piace che tutto nasca sapendo di finire, tutto se ne deve andare, distruggersi.
Respira, lascia una pausa breve.
– Ci piace la putrefazione, l’odore dei cadaveri, e ci piace il tufo. Tu vedi un monumento, e pensi che è per sempre; invece è costruito con la materia che lo distruggerà. Non significa ciò per cui è stato concepito, eternità, ma il suo contrario: morte e rapidità, povertà e oblio.
Ride.

Ninni Cassarà. Vicequestore capo della sezione investigativa di Palermo, ucciso dai kalashnikov il 6 agosto 1985.

Giovanni Falcone. Magistrato, assassinato insieme alla moglie e ad alcuni uomini della scorta dalla mafia il 23 maggio 1992.

Paolo Borsellino. Magistrato vittima della mafia, ucciso insieme a cinque agenti della scorta il 19 luglio 1992.

Ma anche Giuseppe Montana.

E tanti altri. Disarmati e soli, di fronte a qualcuno più grande, più organizzato, più ‘presente’.

Un’indagine accurata, che parte dal racconto della vita “del poliziotto galantuomo che appena arrivato alla mobile di Trapani dovette preoccuparsi di tutto, a cominciare dall’arredamento della nuova sede, ma poi fu cacciato perché aveva osato fare irruzione nel circolo dei nobili dove sospettava che si giocasse d’azzardo. […] Una lotta, dunque, sempre destinata alla sconfitta quella contro la mafia? No, dice Rossi. Se a condurla è un siciliano, come Falcone, che ha capito i siciliani. […]”. [Fonte: Corriere della Sera.it]

A parlare, in questo libro, sono le voci dei protagonisti. Sono i racconti e le risposte di chi è stato raggiunto da Luca Rossi, che ha passato un anno in Sicilia per parlare con chi aveva visto o sentito, con chi c’era: le vedove, i sopravvissuti alle stragi di mafia degli anni Ottanta, i poliziotti della Mobile, i magistrati.

Un libro da leggere. Un libro che è storia per chi non c’era. Che è approfondimento per chi conosce le notizie solo superficialmente. Che è un modo per capire e per conoscere. Perché conoscendo si impara a non aver paura.

I disarmati. Falcone, Cassarà e gli altri
Luca Rossi
Mondadori, 1992, pagg. 402
ISBN: 880431656X

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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