“Avevo la pelle d’oca e sapevo che questo fotografo, il cui nome non era stato mai pronunciato a casa, le era stato vicino più di ogni altro uomo. E così, cullata nel suo letto di ottone che mi risucchiò nel suo grembo con la gentile insistenza del silenzioso, discreto, vecchio materasso, che aveva soffocato i singhiozzi di persone da tempo perdute, e inghiottito i lamenti appassionati di quanti erano affogati nella sua morbidezza, mi immersi in quella montagna di foto. In quella notte insonne, fra un cambio di pannolini e l’allattamento, mi preparai a imbarcarmi per un viaggio in cerca della mia famiglia”
La recensione di Quattro madri, Shifra Horn
Quattro madri è il titolo del primo romanzo dell’autrice israeliana Shifra Horn ed il numero delle donne protagoniste coincide con le donne che hanno fatto la storia d’Israele, Sara, Rebecca, Rachele e Lea.
Amal è disperata perché il marito l’ha lasciata dopo la nascita del primo figlio, è sparito senza lasciare traccia.
La bisnonna, la nonna e la mamma sono invece felici perché un figlio maschio vuole dire che la maledizione che pesava su di loro è finita.
Sono abituate da anni ad essere abbandonate dagli uomini.
Pochi giorni dopo la nascita di Ben Ami, Sarah muore ed Amal eredita tre cose della bisnonna: il letto d’ottone dove lei stessa è nata, un napoleone d’oro che fu diviso e di nuovo unito e un grande baule di legno, dove trova molte fotografie e ripercorre la storia delle donne della sua famiglia.
Mazal orfana, dal cui matrimonio inizia la maledizione; la figlia Sarah, bellissima in grado di aiutare chi non poteva avere figli; la figlia di Sarah, Pnina Mazal, che conosce i pensieri degli altri e Gheula, madre di Amal, un’idealista.
Ripercorriamo la storia quando cristiani, ebrei e musulmani vivevano in pace, più di cent’anni di storia, un romanzo su una famiglia che ci fa molto riflettere sul passato.
Buona lettura!
Quattro madri
Shifra Horn
Fazi Editore, 2018, p. 370, € 17,50
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