Da una cornice che aveva perso buona parte della doratura guardava un bambino su un cavallo a dondolo. Il viso era tutto un sapiente mescolarsi di blu, viola e giallo e dagli zigomi scendevano triangoli di ombre nere. Indossava un gilet sopra una camiciola e un paio di calzoni corti; dietro alla figura si apriva un’ampia arcuatura di un fienile e sul muro in mattoni era poggiata una scala a pioli.
Un nuovo romanzo per Tommaso De Sando, un’indagine su Villa Circe, elegante residenza per anziani situata nella sua città immaginaria di Canessa.
La storia di una città è come una vecchia grande villa: tutta stanze e ripostigli e saliscendi e soffitte. E ogni sorta di strambi, piccoli nascondigli. Per non parlare di un passaggio segreto o due. Se andrai esplorando i suoi cunicoli, troverai ogni genere di cose. Potrai pentirtene, dopo, ma le troverai… Le troverai
La recensione di Circe, Tommaso De Sando
Tommaso de Sando torna nella città immaginaria di Canessa, dove ha ambientato “Scene da una memoria” e “Occhiali di tartaruga”.
A spingerlo è l’urgenza di “togliersi di dosso” una storia che ha a che fare con Villa Circe, l’elegante residenza per anziani da cui prende titolo il romanzo, sino a gettare una luce inquietante su segreti atroci e inconfessabili, che aiuteranno a ricomporre l’intricato mosaico di fatti che si sono svolti a Canessa nell’arco di più decenni.
Da quando l’alba si è fatta strana, ho perduto la tramontana».
Si aggrappò ai versi di quella canzone come a un potente talismano.
Finché se la fosse ripetuta in testa non gli sarebbe accaduto niente di brutto.
Il mio parere su Circe, Tommaso De Sando
Circe è un romanzo ombroso, a tinte macabre che mi ha spesso fatto perdere nel buio dei ricordi, mi ha angosciato al ricordo delle tragiche morti che avvenivano ai tempi del “mostro di Firenze”, mi ha portato a chiedermi mille volte il perché di certi fatti.
La scrittura di Tommaso De Sando è ricca, mai piatta anche quando forse vorrebbe esserlo. Ci sono stati momenti in cui non mi era chiaro dove si volesse arrivare ma credo facessero parte del voler dimostrare il percorso tortuoso di certe menti…
Il percorso parallelo che racconta la storia di un rilievo architettonico (con strumenti molto più moderni di quelli che usavo io all’epoca dell’università 😁) mi ha ricordato il tempo che sta passando, inesorabile, e che vede le trasformazioni infinite dell’uomo e che, dall’alto della sua posizione, ci osserva:
P. S.
La troia incappucciata è sempre un passo dietro a tutti noi, Enea, e so, seduto sul mio trabiccolo come sono, che non potrò sfuggirle a lungo, ma tu hai le gambe buone. Usale. Corri, corri via lontano. A volte, certo lo so, solo a volte, ma ogni tanto sì, si riesce a fregarla.
Circe
Tommaso De Sando
Betti Editrice, 2022, p. 278, €. 15,00