Inviati per Zebuk: Celenia Ciampa, Fammi un disegno bello [Lucca Comics 2012]

E’ da poco terminata la manifestazione che riunisce gli amanti dei fumetti, dei giochi di ruolo e non solo: Lucca Comics 2012 ha anche quest’anno confermato un record di presenze.

Erano previste mostre, eventi, giochi, incontri. L’intera città si è trasformata in un delirio di cosplay, che indossavano infinite varietà di maschere di scena, dalle più belle a quelle che, onestamente… 😉

Celenia Ciampa ci racconta la sua giornata a Lucca, tra disegnatori di fumetti e rappresentazioni di Hunger Games

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LUCCA COMICS 2012

Un uomo sulla cinquantina porge un foglio nero a Palumbo, veterano del fumetto Diabolik, ed egli con una matita bianca inizia a dar vita all’immaginazione, che in questi giorni non è più pensiero ma realtà. Io ero lì accanto a lui e sono rimasta estasiata da quel gesto bambino: raccoglieva una vita passata a correre lungo le strade di Clerville, sfidando la legge e creando mistero. Era l’incontro magico col suo tessitore di sogni. Questo è stato il mio primo Lucca Comics: l’ingresso nel mondo parallelo dove viviamo ogni giorno e che per una volta all’anno, finalmente, ci è dato di toccare.

Noi stessi siamo i personaggi che ci aiutano nella quotidianità a rimanere a galla, a sopportare quelle orride piccolezze come il traffico, i colleghi sbruffoni, le bollette da pagare, le liti di condominio. A noi supereroi piace nasconderci, per questo ci mescoliamo alla gente comune, quella gente che ha smesso di sognare. Non per questo dimentichiamo di coltivare i nostri super-poteri, negli angolini nascosti delle nostre vite: sul divano accanto ad una tazza di tè viviamo certe di quelle avventure! E Lucca è così ricca di angolini nascosti che l’abbiamo scelta per palesarci, una volta all’anno, tutti insieme. Che spettacolo folle sarebbe per un comune mortale (li avete presenti? Quelli con gli sguardi spenti e le spalle curve): il Doctor Who che prende un caffè al bar, Freddy Krueger passeggia dietro di te, manga colorati riempiono le strade, Assassin’s Creed ti sovrasta da una proiezione su un palazzo, l’Uomo Tigre canta insieme all’Uomo Ragno, Batman ti scruta torvo da una tela appena tracciata, un ninja mangia spaghetti giapponesi seduto sul bordo di un marciapiede.

E io, Katniss, tengo l’arco a portata di mano, gli Hunger Games potrebbero iniziare in qualunque momento, il nemico può essere ovunque, anche quell’Harry Potter con l’aria tanto innocente non mi ha mai convinto.

La mia giornata è iniziata alla presentazione del progetto “Tessitori di sogni”: dieci giovani scrittori hanno accettato di volare alto con i loro desideri, partecipando ad un progetto comune e individuale allo stesso tempo che li introduca nel mondo dell’editoria come autori esordienti. C’è ancora chi scommette sui giovani sognatori, ed è una fortuna: i racconti che ne sono emersi sono stati piccoli gioielli narranti angolini nascosti di questa Lucca che ci piace così tanto. Credere in nuovi talenti arricchisce prima di tutti i loro potenziali lettori, i quali avranno a disposizione qualche sogno in più.

Gli stand sono universi paralleli dove immergersi, nei quali le ore non si trovano a loro agio e perciò fuggono via fra un fumetto e un gioco di ruolo senza che nemmeno possiamo accorgercene.

Un altro appuntamento al quale abbiamo partecipato è stato l’incontro con Claudio Villa. Come Palumbo, mentre parlava ci ha fatto un disegno bello… ed in me è spuntata anche una voglia scura di leggere Tex mai avuta in precedenza: ce l’ho qui, a forma di cappello, proprio sotto lo zigomo destro; chissà, forse è per qualcosa che ho mangiato.

Infine, la giornata è terminata nella visita della Middle Earth, una mostra dedicata alle opere nate dalla fantasia di vari artisti, solleticata dalle mille suggestioni del Signore degli Anelli: i nostri occhi si sono riempiti di draghi, paesaggi verdeggianti e battaglie mortali adombrate dall’implacabile occhio di Mordor.

Come in ogni storia, è arrivata la parola “fine”. Dismessi i nostri veri abiti, siamo dovuti rientrare. Ma non con le spalle curve e gli occhi spenti. Noi, comuni mortali non lo saremo mai. Noi, che nonostante tutto abbiamo lo sguardo che brilla davanti ad un disegno bello.

Polepole è Silvia, lettrice affamata e da poco tempo molto selettiva, geometra, architetto, perenne studente della vita. Sono nata nel 1973, in un soleggiato ultimo giorno di aprile, ho un marito e due figli meravigliosi, che riempiono la mia vita di emozioni belle. Passerei l’intera esistenza sui libri, con tazza di cioccolata fumante al seguito, senza distogliere lo sguardo se non per farmi conquistare dalla copertina di un altro libro.

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